THOMAS HOBBES: LA PROSPETTIVA MATERIALISTICA

 




LA PROSPETTIVA MATERIALISTICA

secondo Hobbes tutti gli individui sono animati dall'egoismo, e agiscono secondo il proprio interesse personale in una perenne situazione di conflitto di tutti contro tutti.

È la sua prospettiva materialistica a condizionare questo pensiero, infatti per il filosofo l'uomo e le sue funzioni sia fisiologiche che mentali possono essere spiegate soltanto in termini materiali senza ricorrere ai principi spirituali.

Nella sua opera Leviatano, Hobbes precisa che ogni CONOSCENZA DERIVA DAI SENSI, e questi a loro volta derivano dalla SENSAZIONE che viene SPIEGATA IN TERMINI DI MOVIMENTO DEI CORPI.

Un moto emesso da oggetti esterni sollecita delle immagini degli oggetti del cervello, rappresentando le loro qualità, e queste immagini associate ad altre creano l’immaginazione, che si sbiadisce col tempo ed è immateriale in quanto si limita a connettere le sensazioni.

La mente come una macchina calcolatrice connette tra loro nomi e attributi alle immagini delle cose per produrre dei sillogismi o dei significati

Corpo + animato + razionale = uomo

Tale natura computazionale deve essere estesa a tutte le cose conoscibili dalla mente.

SCIENZA E LINGUAGGIO

Per Hobbes la scienza è soltanto un reticolo di convenzioni, perché non rispecchia la realtà, infatti l'uomo non può spiegare in modo valido i fenomeni naturali perché l'autore dell'universo è Dio, mentre le costruzioni puramente umane come ad esempio la politica può essere spiegata scientificamente con una validità oggettiva.

L'importanza del LINGUAGGIO risiede NELLA POSSIBILITÀ DI GENERALIZZARE I CONCETTI TRAMITE L'USO DELLA RAGIONE, grazie al linguaggio inventato dall’uomo esiste la società e lo stato, se esso non ci fosse ci sarebbe solo inciviltà e lotta.

Il linguaggio ha due funzioni

-          FUNZIONE MNEMONICA: attraverso il linguaggio possiamo designare le cose e ricordarcele

-          FUNZIONE PER FAR COMPRENDERE: attraverso il linguaggio possiamo far comprendere le cose che pensiamo e le connessioni che abbiamo stabilito tra esse

PAROLE

Le parole sono tracce che hanno il compito di indicare i concetti delle cose che dobbiamo ricordare

Il filosofo procede con una distinzione tra

-          PAROLE INDIVIDUALI: esprimono concetti singoli Giovanni, Paolo, Pietro, questo uomo, questo albero…

-          PAROLE UNIVERSALI: si riferiscono a molte cose uomo, cavallo, albero…

RAGGRUPPATE NEL LORO INSIEME LE PAROLE SONO DETTE UNIVERSALI, INFATTI SONO ATTRIBUTO DI MOLTI ELEMENTI PER SOMIGLIANZA O QUALITA’

Le parole individuali evocano un’immagine sola, mentre le parole universali evocano invece molte immagini.

I PRINCIPI DELLA REALTA’: CORPO E MOVIMENTO

Secondo Hobbes e la sua argomentazione a proposito della conoscenza e del linguaggio possiamo dire che l'attività mentale è ricondotta alla sensazione e al movimento, perché da queste due derivano le immagini delle cose a cui sono attribuite i nomi che vengono utilizzati nei ragionamenti.

Il filosofo criticò duramente Cartesio per la sua divisione tra res cogitans e res extensa. Infatti, per il filosofo non c'è alcuna distinzione bensì è tutto soltanto riconducibile al corpo, alla sua azione sul cervello e alla reazione di quest'ultimo che di conseguenza mette in moto il corpo.


In questa PROSPETTIVA MATERIALISTICA anche i concetti di bene è male sono riconducibili alla corporeità; infatti, il bene è l'uomo che desidera il m è colui che respinge, tutti gli altri sentimenti sono soltanto manifestazioni dell'istinto di conservazione di sé e dell'amor proprio.

Hobbes parla anche di DETERMINISMO, infatti secondo il filosofo la volontà dell'uomo è sempre condizionata da cause che egli non può dominare, soprattutto dall'istinto di autoconservazione. L'uomo non è libero, può solo non essere limitato fisicamente ma le cause o ragioni delle sue azioni dipendono sempre da una volontà esterna.

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