LOCKE 1: L’INDAGINE CRITICA DELLE FACOLTA’ CONOSCITIVE
La conoscenza secondo
Locke
Secondo il filosofo Locke, ogni
nostra conoscenza deriva dall'esperienza, di fatto è il padre
dell'empirismo moderno.
Il filosofo rifiuta un'idea di ragione assoluta e
infallibile, come in Cartesio, secondo lui la ragione
deve essere ricondotta nei confini dell'esperienza.
Ma per esaminare l'origine di queste certezze, e
l'estensione della conoscenza umana c'è bisogno di maturare un'analisi delle
facoltà conoscitive, così da avere una visione realistica su ciò che l'uomo
potrà raggiungere. Riesci in questo modo a superare l'inerzia che crea lo
scetticismo, ma anche a sensibilizzare l'uomo sul fatto che, sebbene non possa
raggiungere la verità assoluta e in grado di ottenere un livello di conoscenza
sufficiente a guidare nel modo migliore le sue azioni.
Locke critica inoltre duramente, una teoria platonica riproposta da Cartesio, e sostenuta da diversi pensatori Contemporanei a Locke. Secondo tale dottrina esisteva una presenza di un certo numero di verità fondamentale in ogni uomo, indipendentemente dalle condizioni esterne.
Locke invece sostiene che questa
tesi è completamente falsa in quanto basti pensare ai bambini e agli idioti,
non hanno alcun tipo di queste tracce di idee innate
Critica anche l'idea di Dio, che
secondo gli innatisti, è impresa da Dio stesso nell'uomo. Eppure, il concetto
di Dio varia da individuo a individuo, e addirittura esistono popoli che
non lo possiedono ha fatto.
L'uomo non è d'accordo neanche sulle leggi morali, quello
che per qualcuno o per popolo può essere giusto o sbagliato, può essere inteso
diversamente da altri popoli. Questa serie di ipotesi scredita l’innatismo,
mostrandone la falsità delle argomentazioni che lo sostengono e che ostacolano
il progredire della conoscenza.
L'origine della
conoscenza
Ma se non possiamo affidarci a ciò che sappiamo fin dalla
nascita che è nato in noi, da dove deriva la conoscenza?
Per Locke essa dipende interamente
dalle esperienze
la mente di un neonato è come un
foglio bianco priva di qualsiasi
nozione o contenuto. Tutte le idee che nel corso della vita conosciamo derivano
dalla esperienza, anche quelle che sembrano più astratte e lontane dalla realtà,
come la nozione di infinito.
Secondo Locke esistono due tipi di idee
1.
Le idee di sensazione
2.
le idee di riflessione
1 Idee di sensazione
provengono dagli oggetti esterni tramite
i 5 sensi, sono le idee di caldo freddo morbido duro dolce amaro,
idee che ci permettono di arredare la nostra stanza a vuota, di riempire la
nostra tabula rasa Sin dall'infanzia.
2 Idee di riflessione
sono idee
che derivano dalle esperienze interne, che oltre
all'operazione della mente comprendono gli Stati d'animo, le passioni.
Le idee di riflessione sono ad esempio il dubbio, il ragionamento, la
percezione ma anche l'amore la gioia la rabbia o l'odio.
Le sensazioni e riflessioni sono le
uniche fonti della nostra conoscenza, questo spiega l'acquisizione
graduale della conoscenza nei bambini.
La classificazione delle idee
Locke classifica le idee in due grandi classi
Le idee semplici e le idee complesse
-
Le idee semplici sono le idee che derivano dall'esperienza, e sono
tali perché possono essere scomposte in altre idee. Le idee semplici contengono a loro volta le idee di qualità primarie che sono oggettive come ciò che vediamo davanti a noi,
e le idee di qualità secondarie, sono
soggettive come i colori i suoni e i sapori.
-
Le idee complesse sono quelle idee che vengono ricavate dalla mente
che grazie alla memoria memorizza le idee semplici riproducendole e combinandole in parole elaborate e formando un'idea complessa.
Da ciò capiamo che il nostro intelletto non conosce le cose
in maniera diretta ma solo tramite le idee, e dunque come possiamo essere
sicuri di non essere tratti in inganno?
Secondo Locke le idee semplici non
ci potranno mai trarre in inganno perché vengono apprese passivamente dalla
mente attraverso i sensi esterni o il senso interno
Le idee complesse invece sono
soggette all'errore perché sono frutto del potere attivo della mente,
può quindi accadere che la mente le componga in modo erroneo o senza
verificare i collegamenti che ne corrispondono. Basti pensare all'idea
immaginarie dell'unicorno o dell'ippogrifo.
Le idee di modi
Sono quelle idee complesse che non
possiedono un'esistenza autonoma ma devono essere riferite a una sostanza quale
sue manifestazioni. Si pensi alla gratitudine, è un'idea che si
riferisce automaticamente ha una sua determinata manifestazione quale in questo
caso un comportamento benevolo. Oppure la bellezza consiste in una composizione
di colori e figure che fa piacere a chi guarda.
Le idee di sostanze
l'idea di sostanze sono idee complesse che riferiamo a
qualcosa che ha percepito come esistente per sé come ad esempio l'idea di
uomo, cavallo, o le sostanze collettive come gregge, esercito.
Sono idee che possono trarci in inganno, infatti Locke identifica una sostanza inconoscibile alla loro base in
quanto non hanno delle sostanze di riferimento.
Le idee di relazione
Nascono dal confronto di un’idea con
l’altra, padre è figlio sono idee di relazione perché l’una nasce dal
confronto dell’altra, sono per forza legate. L’idea
di identità è chiaramente una idea di relazione perché esprime il
rapporto esistente tra il mio volto e l’immagine nello specchio.
Le idee di causa effetto hanno lo
stesso principio delle idee di relazione; infatti, ogni volta che c’è la
prima idea deve esserci per forza anche la seconda.
Le uniche due certezze dell'uomo
le uniche DUE CERTEZZE DELL'UOMO
SONO LA CERTEZZA DELL'IO, raggiunta per via intuitiva quindi senza
il bisogno di costruire un ragionamento, perché percepiamo il nostro essere nel
momento in cui pensiamo. La seconda certezza su cui l'uomo può fare affidamento
è quella DELL'ESISTENZA DI DIO per via dimostrativa perché dal nulla non può
nascere nulla e perciò è implicata la presenza di un creatore.
Il tema della probabilità
l'uomo possiede delle conoscenze sufficienti per
orientarsi nel mondo ma non assolute quindi quando ci scontriamo con la REALTÀ
ESTERNA E ALLA MENTE SFUGGONO DELLE PARTI MINIME della materia ENTRA IN GIOCO
LA PROBABILITÀ.
LA PROBABILITÀ rappresenta il vasto campo su cui l'uomo in
assenza della certezza assoluta, limitata soltanto alla sensazione delle cose
che colpiscono i sensi, all'intuizione del proprio io, e alla dimostrazione di
Dio, può fare affidamento.
Le probabilità possono essere
accettate solo se prima le esaminiamo molto attentamente verificando la
conformità con l'esperienza o la testimonianza di altri soggetti della
probabilità in questione.
Infine, LA RAGIONE, MODERATA DELL'ESPERIENZA, resta
l'unico strumento di cui disponiamo per orientarci nel mondo.
Il convenzionalismo linguistico
Locke parla anche delle finalità del linguaggio, e delle
problematiche ad esso collegate.
Per l'autore le parole stanno al
posto delle idee e il loro scopo è quello di rappresentarle e renderle
manifeste agli altri.
Solitamente comunichiamo con le parole e le nostre idee per
tre motivi
1. per rendere noti agli altri i propri pensieri o idee
2. per farlo nel modo più facile e rapido possibile
3. comunicare la conoscenza delle cose
ci sono dei casi in cui il linguaggio
è mal utilizzato
-quando non si conosce il significato esatto delle parole.
-quando la lingua viene applicato un significato privato
inteso solo da pochi.
-quando l'applicazione di questo linguaggio è poco preciso
riguardando prima una poi un'altra idea.
Concludendo il ragionamento Locke sostiene che si riusciamo
a far chiarezza nel nostro linguaggio saremo anche più precisi nei nostri
ragionamenti e in un caso renderemo più sicura la nostra conoscenza della
realtà e della comunicazione tra gli uomini
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